Conciso, secco, asciutto. Concettuale, frutto del pragmatismo progettuale applicato a materiali semplici plasmati in forme altrettanto semplici. Questo è il DROOG, il movimento di design olandese fondato all’inizio degli anni ’90 dal genio di Renny Ramakers e Gijs Bakker per esprimere la loro contrarietà alle correnti predominanti del periodo e aprire la strada al minimalismo moderno. Il DROOG è stato protagonista della prima ‘lezione di design’ del ciclo ‘Machine à habiter’ organizzata nella sede di Cellule Creative, spazio per la sperimentazione e il design nell’arredamento, parte della galleria d’arte Misia. Nella serata sono stati i designer del collettivo MoMAng a fare un excursus sullo scenario artistico dell’epoca in cui si è sviluppato il DROOG con contributi audio-video sui più importanti designer del movimento, critici verso il consumismo dell’epoca e attenti al riuso del materiale per la creazione di pezzi unici. Protagoniste sono state le prime forme di design interattivo, i materiali impiegati e i più diversi tipi di artigianalità cui essi dettero vita, tra i quali un’originalissima cassettiera e una sedia di stracci, opere di Tejo Remy. Infine, spazio agli oggetti che hanno provato a sintetizzare il dilemma tra produzione industriale e arte nell’arredamento.
DROOG: il pragmatismo olandese applicato al design (ciclo “La machine à habiter”)

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Mag