Nel 2014, la galleria MISIA ARTE ha compiuto i suoi trent’anni di attività. Per l’evento è stata organizzato un incontro culturale in cui la professoressa Christine Farese Sperken, docente di storia dell’Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di Bari, ha reso omaggio a Misia Sert. La serata è stata allietata da una selezione di brani per pianoforte di compositori del 19° secolo eseguiti da Rosalia Capitanio. All’incontro sono intervenuti: Pietro Marino, Vinicio Coppola, Marilena Di Tursi, Tarshito, Claudio Varone, Luigi Billi, Roberto Grazioli, Francesca Guarini, Pietro Capogrosso, Daniela Corbascio, Anna Gambatesa e Stefano Straziota.
Di origine polacca, Marie Sophie Olga Zenaïde Godebska (1872-1950) sarà nota a tutti semplicemente come Misia. Pianista di talento allieva di Faurè, apprezzata da Lizst, sposò Thadée Natanson, il fondatore della Revue Blanche; successivamente il magnate della stampa Edwars ed infine il pittore spagnolo José-Maria Sert. Musa della Belle Epoque, il suo salotto fu frequentato da Picasso, Paul Morand, Debussy, Mallarmé, Verlaine, Renoir, Diaghilev, Proust, Ravel, Jarry, Stravinskij, Satie, solo per citarne alcuni e da tutti gli artisti e intellettuali parigini dell’epoca; fu ritratta da Renoir, Vuillard, Toulose-Lautrec, Bonnard, Valloton. Misia costituiva una sorta di lasciapassare per essere ammessi nella cerchia di Diaghilev, in quanto era una delle rare donne di cui egli rispettava le opinioni e sollecitava i consigli.
La stessa Misia “scoprì” Coco Chanel della quale rimase fino alla fine l’amica, la complice, ma anche la rivale. Ninfa Egeria di Paul Morand, a Misia Sert si ispira Jean Cocteau per il personaggio della principessa de Bornes nel suo romanzo “Thomas l’imposteur”.
Il Musèe d’Orsay ha dedicato, nel gennaio 2014, un’importante mostra a Misia Sert e al suo tempo.